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Risk Management

Dalla nascita ai giorni nostri

Contesto Storico: nascita e diffusione

Per comprendere a fondo l’evoluzione che ci ha portati all’ Enterprise Risk Management, è necessario partire dalle origini e fare un viaggio attraverso il tempo. Questo ci permetterà di chiarire il motivo per cui questa disciplina deve essere alla base di una efficace strategia d’impresa.

Francia - 1916

Il Risk Management fece la sua prima apparizione nel 1916 in Francia con Henry Fayol, che annoverò la gestione dei rischi fra le sei funzioni primarie del management di un’impresa.

USA - 1950-1960

Tuttavia, solo negli anni ’50-‘60 in America si iniziò davvero a parlare di Risk Management con una visione ampliata, anche se quasi esclusivamente dedicata ai rischi puri e alla gestione dei contratti di assicurazione.

Europa - 1970

Il Risk Management trova così applicazione anche nei paesi più industrializzati dell’ Europa, come Germania, Francia, Inghilterra e Paesi Scandinavi, ma non prima degli anni ’70. Ora non si parla più solo di rischi assicurabili, ma anche di quelli non assicurabili, per i quali è necessario adottare strategie e strumenti di prevenzione e protezione.

Italia - 1970-1980

Nel 1972 anche l’Italia conosce il Risk Management grazie alla nascita di ANRA (Associazione Nazionale dei Risk Manager e Responsabili Assicurazioni Aziendali) e negli anni ’80 si inizia a parlare di integrazione tra le varie forme di gestione del rischio, in particolare con le attività di prevenzione e sicurezza.

Evoluzione mondiale - 1980-oggi

Negli ultimi anni, a seguito della comparsa di nuovi rischi e della volatilità del mercato ormai altamente globalizzato, si è diffusa sempre di più la necessità di estendere ulteriormente l’attività di Risk Management a tutti i rischi aziendali: la gestione integrata degli stessi prende così il nome di Enterprise Risk Management (ERM).

Il Risk Management (RM)

La gestione del rischio (Risk Management) è il processo mediante il quale si misura o si stima il rischio e, successivamente, si stabiliscono delle strategie per governarlo.

Si tratta di un approccio metodologico circolare, che si sviluppa intorno al cliente e che ha lo scopo di individuare e valutare tutte le fonti di rischio legate all’attività dello stesso, per poi trattarle e gestirle attraverso gli strumenti più consoni, personalizzandoli a seconda delle esigenze e delle necessità aziendali, nel rispetto degli obiettivi e delle strategie dell’impresa.

Il processo di Risk Management

L'Enterprise Risk Management (ERM)

L’ERM è l’evoluzione del processo di RM applicato a tutta la realtà aziendale. Si tratta di un approccio rigoroso e trasversale che consente di identificare, valutare e trattare i rischi che minacciano il raggiungimento degli obiettivi strategici di un’impresa.

Allo stesso tempo, questo processo identifica anche quei rischi che possono rappresentare opportunità da sfruttare per ottenere un vantaggio competitivo.

Esso viene applicato e adottato da tutti i soggetti che operano in azienda, al fine di preservare il valore stesso dell’impresa, garantirne la continuità di business e innescare un ciclo di miglioramento continuo con lo scopo di renderla resiliente.

La matrice delle discipline di Risk Management

Le 5 Macro-categorie di rischi

Per procedere con l’individuazione e la valutazione dei rischi aziendali, è necessario conoscere la definizione delle 5 macro categorie di rischi a cui si fa riferimento in ambito di Enterprise Risk Management.

Rischi di Compliance

Compliance è la conformità delle attività aziendali alle disposizioni normative, ai regolamenti, alle procedure e ai codici di condotta; il rischio di compliance deriva, quindi, dal mancato rispetto di esse. Tali rischi possono dare origine ad effetti negativi connessi a sanzioni, penali, ammende, perdite economiche e, nei casi più gravi, a danni alla reputazione aziendale con conseguenti perdite economiche, richieste di risarcimento, perdita di immagine, ecc.

Rischi Puri

I rischi puri sono legati ad eventi esterni in grado di influire negativamente sull’azienda. Rientrano in questa categoria i rischi cosiddetti “assicurabili” e cioè quelli associati ad eventi come calamità naturali, infortuni o incidenti che in genere possono arrecare danni a terzi, atti terroristici, rapine, furti, ecc. Si tratta, dunque, di tutte quelle situazioni che possono intaccare economicamente il valore degli assets aziendali (sia beni, sia persone).

Rischi Operativi

Sono i rischi di perdite insiti nell’operatività aziendale, derivanti da errori umani, dal mancato o non corretto funzionamento dei processi interni e dei sistemi, da comportamenti illeciti connessi a condotte fraudolente da parte di manager, dipendenti o esterni; sono compresi anche i rischi di natura legale, inadeguati comportamenti nelle condotte con clienti e fornitori, ecc. Con tale termine si identificano, quindi, le eventuali perdite derivanti dall’inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi, oppure da eventi esogeni.

Rischi Strategici

Rappresentano tutti gli eventi che potrebbero minacciare l’attuale posizione competitiva ed il conseguimento degli obiettivi strategici dell’azienda. Possono, in particolare, essere legati a variabili macroeconomiche, al sistema economico e finanziario, ad iniziative messe in atto da clienti e fornitori, all’ evoluzione dello scenario normativo, all’evoluzione della tecnologia, ecc.

Rischi Finanziari

Rappresentano la categoria di rischi più immediatamente percepita dalle imprese, anche grazie alla crescente attenzione e sensibilità attribuita dalla normativa di Basilea. I rischi finanziari comprendono il rischio di liquidità, il rischio di credito ed i rischi di mercato.

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