info@myr.it
0363.335687

Quando la condivisione diventa uno spazio di lavoro

Quando la condivisione diventa uno spazio di lavoro

///
Comment0
/
Categories

Quando la condivisione diventa uno spazio di lavoro

La condivisione è uno dei nostri valori fondanti e significa avere in comune o dividere con altri un bene finito o un’informazione. A nostro avviso, é la chiave per il successo in qualsiasi ambiente, compreso quello lavorativo.

Condividere le proprie conoscenze e competenze con i colleghi può aiutare a sviluppare nuove idee e a raggiungere obiettivi comuni. Inoltre, imparare dalle competenze degli altri può aiutare gli individui a crescere professionalmente e a diventare ancora più efficaci nelle loro attività quotidiane.

In un ambiente di lavoro tradizionale, la condivisione può essere limitata dalle strutture fisiche e dalle gerarchie aziendali. Tuttavia, nei coworking, dove diverse realtà coesistono, la condivisione diventa ancora più importante e facile da attuare. I coworking sono spazi in cui le persone possono lavorare insieme, condividendo le loro conoscenze e competenze in un ambiente informale e creativo.

Il Networking genera sinergie tra i professionisti

Il networking è un’altra caratteristica chiave dei coworking, che consente alle persone di conoscersi e di scambiare idee. La possibilità di incontrare persone con competenze diverse può essere estremamente utile per lo sviluppo professionale e le relazioni create all’interno dei coworking possono portare a sinergie inaspettate e a nuove opportunità per gli individui e per le loro aziende.

Ad esempio, un grafico che lavora in un coworking potrebbe incontrare un marketer e insieme potrebbero creare una campagna di successo, oppure un avvocato potrebbe incontrare uno startupper e dare vita a una startup innovativa.

Condivisione e Networking: una fucina per nuove idee

La condivisione e il networking sono anche importanti per la crescita professionale degli individui. Imparare dalle competenze degli altri e condividere le proprie conoscenze può aiutare a sviluppare nuove abilità e a diventare più efficaci nelle proprie attività quotidiane. Inoltre, le relazioni create all’interno dei coworking possono portare a nuove opportunità di lavoro o di partnership commerciali.

I coworking offrono un ambiente di lavoro dinamico e stimolante che può aiutare gli individui a sentirsi meno soli, più motivati e creativi. La possibilità di lavorare con persone che hanno competenze diverse e che provengono da settori diversi può essere estremamente ispiratrice e può aiutare le persone a sviluppare nuove idee e progetti.

L’esperienza di Coworking Treviglio

Quando parliamo di questi temi non possiamo non citare Coworking Treviglio, un luogo nato qualche anno fa, il cui progetto era rimasto per un po’ sotto la cenere, sia perché i tempi non erano ancora maturi, sia perché trovare le persone giuste per poterlo realizzare non è stato facile.

Promotore di tutta l’iniziativa fu Daniele Ferla, amico e collaboratore, che da sempre condivide con noi pensieri, strumenti e strategie. Unire le forze è stato naturale, per la stima e l’affetto che ci lega, ma anche perché crediamo davvero che il coworking sia l’evoluzione naturale del lavoro, sia per i professionisti che le imprese.

Ora Coworking Treviglio continua la sua attività grazie alla visione di @Alessandro Martinelli che è stato con noi e Daniele socio fondatore di questo coworking e con il quale c’è un rapporto personale e professionale di stima reciproca.

Per noi si è trattato di un progetto di accompagnamento, grazie al quale abbiamo avuto un’altra volta la conferma che fare insieme è più divertente e meno faticoso che fare da soli.

L’essere umano si realizza solo attraverso la condivisione

Dobbiamo essere consci del fatto che l’essere umano è un animale sociale e si realizza solo attraverso gli altri, poiché la possibilità di lavorare insieme e di condividere le proprie conoscenze e competenze può aiutare a sviluppare nuove idee e a raggiungere obiettivi comuni a cui da soli sarebbe difficile arrivare.

Leave a Reply