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Risk Management: moda o valore? È cambiato qualcosa?

Risk Management: moda o valore? È cambiato qualcosa?

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Era il 2018 quando in uno dei primi articoli pubblicati all’interno di questo blog parlavo del Risk Management. Quattro anni fa mi interrogavo sul suo valore percepito e sul perché, all’interno del nostro paese, venisse apprezzato solo come un nuovo accessorio da mostrare al mondo, rischiando di non comprenderne l’enorme valore per l’azienda.

“Ultimamente si parla molto di Risk Management, ma sappiamo davvero cosa sia? Sappiamo davvero come portare valore attraverso questo processo o ne parliamo ora più di ieri solo perché le norme Iso sono diventate “risk based thinking”? O perché le normative bancarie prevedono controlli più stringenti, per esempio, sul protocollo di Data Governance? O ancora, perché la nuova Privacy impone di capire se i dati siano o meno protetti?”

Non importa come, basta che si parli di gestione del rischio

Ora come allora, resto dell’idea che è fondamentale parlarne e alcune delle considerazioni che facevo all’epoca continuano ad essere valide:

“Il problema è che spesso si decide di applicarlo solo perché vi è un’imposizione o perché è necessario adeguarsi per mantenere od ottenere una certificazione, o perché va rivisto il programma assicurativo; poche volte, o almeno ancora troppo poche, si sceglie di adottare una strategia di Risk Management per aumentare il valore della propria impresa, per aumentarne la redditività e, soprattutto, per trasferire una cultura di gestione del rischio che permetta di costruire dei tavoli di lavoro dove tutta l’organizzazione venga coinvolta.”

Prima di essere applicato come metodo, come processo e quindi come sistema, è assolutamente necessario che il Risk Management aziendale sia soprattutto un’attitudine e poi un comportamento.

È fondamentale che siano le persone, prima di tutto, a capire cosa significhi individuare, analizzare e valutare un rischio, per poi trovare soluzioni per gestirlo. Se ciò non avverrà, non si riuscirà mai a trasformarlo in una strategia d’impresa.

La percezione del Risk Management oggi nelle PMI

Purtroppo, e mi duole davvero ammetterlo, le PMI non hanno ancora la consapevolezza di cosa può fare per il benessere aziendale questo approccio metodologico. E ciò è anche responsabilità di “presunti” di risk manager che invece di parlare di rischi parlano di polizze, creando solo confusione senza generare valore.

Quelle aziende che invece si sono avvicinate davvero alla metodologia e alla norma, che hanno ascoltato un professionista qualificato, hanno potuto toccare con mano i risvolti positivi di una governance “risk based” e hanno portato all’attenzione dei fondatori una serie di elementi che, gestiti nel giusto modo, si sono trasformati in opportunità effettive.

Non a caso ho fatto questo esempio.
Uno degli aspetti di maggior criticità nelle PMI, infatti, è rappresentato dal passaggio generazionale e dal diverso punto di vista tra i fondatori e le nuove leve di manager che spesso sono  costituite dai figli dei fondatori stessi. In casi come questo, quindi, il risk management diventa una guida oggettiva fatta di dati e matrici su cui poter prendere, in maniera più distaccata e consapevole, delle decisioni per il bene aziendale.
Certo, senza dimenticare che le persone sono il cuore pulsante di ogni organizzazione e, come sempre, hanno di fatto l’ultima parola!!!

Le aziende e l’opportunità di una gestione del rischio

Secondo la mia esperienza, le società – di ogni genere e grado – possono ottenere diversi importanti vantaggi applicando il Risk Management in azienda.

Oltre a quelli evidenziati nell’immagine, l’applicazione delle linee guida del Risk Management può supportare l’azienda in diverse attività strategiche e nel creare un ambiente di lavoro più consapevole e attento nel cogliere sia i segnali di rischio che quelli di opportunità, dando vita ad una vera Risk Culture aziendale, che – come detto sopra – passa attraverso i comportamenti delle persone.

Come disse A. Einstein:

“Non possiamo pretendere che le cose cambino se continuiamo a fare le stesse cose”.

Quindi il segreto consiste nel provare ad applicare questo tanto “chiacchierato” e ancora non molto “sperimentato” approccio metodologico e coglierne i frutti che sarà in grado di generare.

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