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Il Ruolo dei Fornitori Strategici nella Capacità di Controllo Dei Rischi

Il Ruolo dei Fornitori Strategici nella Capacità di Controllo Dei Rischi

Le aziende hanno accresciuto la consapevolezza che il controllo dei processi interni ed esterni può ridurre i rischi, ed aumentare le opportunità che nascono da una migliore conoscenza dei processi stessi e degli attori che sono coinvolti.

La spinta alla internazionalizzazione (voluta o subita) ha “stirato” la catena del valore delle aziende, includendo fornitori di prodotti, materiali e talvolta servizi geograficamente lontani, presso i quali è difficile, e talvolta quasi impossibile a costi ragionevoli, effettuare controlli di congruenza organizzativa, capacità di soddisfare le molteplici esigenze del cliente, sostenere economicamente e finanziariamente il business.

I Rischi legati alla Supply Chain

La supply chain, la catena di fornitura, è l’insieme di risorse necessarie a trasferire i fattori produttivi dal mercato delle fonti al mercato di sbocco dell’azienda.

Questa catena è caratterizzata da una serie di rischi che vanno a sommarsi in modo imprevedibile ad altri rischi:

  • Rischi di processo;
  • Rischi di mercato (domanda dei clienti);
  • Controllo (dei processi).

Rischi e relativo impatto dipendono in modo significativo dal settore specifico (rischio verticale) e dalla filiera di fornitura.

Filiere di fornitura che a monte hanno poche aziende che servono molte aziende clienti a valle, o filiere fortemente concentrate geograficamente, presentano potenziali rischi che richiedono, da una parte, il controllo delle fonti upstream (a monte) e, dall’altra parte, il controllo del rischio geo-politico e/o logistico.

Differenziare resta la strategia più efficace in questi casi. Ovviamente non sempre è semplice e realizzabile a costi invariati. Per questo motivo occorre effettuare delle analisi di impatto, stimando le potenziali perdite economiche di breve e medio-lungo periodo nel caso di eventi fortemente negativi che possono interrompere le forniture e confrontando queste perdite con i costi derivanti da una diversa configurazione della filiera di fornitura e dell’organizzazione necessaria a gestirla.

Il controllo ha un ruolo determinante nella mitigazione del rischio.

Le domande che occorre porsi sono: Conosciamo i nostri fornitori? I nostri fornitori conoscono i loro fornitori? La conoscenza del contesto/mercato e la frequenza di controllo fanno la differenza.

Siamo pertanto in grado di respingere e difenderci da qualsiasi rischio e individuarli tutti?
No, ma il fattore tempo è fondamentale per individuare azioni utili a ridurre l’impatto.

Molte aziende sono affette da una sorta di “immobilismo dinamico” dove vengono fatte molte attività, impiegate molte energie organizzative, ma poco orientate e finalizzate alla risoluzione dei problemi e rischi strutturali, piuttosto più orientare alla risoluzione dei problemi immediati.

Un esempio dove la conoscenza e la frequenza del controllo può fare la differenza sono i mercati delle materie prime. Questi mercati, e loro derivati, sono caratterizzabili mediante due tipi di analisi: analisi tecnica (statistica) e analisi dei fondamentali (gli elementi che determinano le dinamiche di mercato, domanda e offerta).

Attraverso queste analisi è possibile anticipare l’andamento di mercato con una buona approssimazione, sufficiente a smorzare nel breve/medio periodo gli effetti negativi attesi.
Comprendere i drivers e informarsi. Questi i punti chiave.

Quale è l’obiettivo ultimo dell’azienda?
Creare valore nel medio-lungo (M/L) periodo per tutti gli stakeholders, parti interne/esterne che hanno interessi nei confronti dell’azienda.
Tipicamente le scelte orientate al breve periodo non soddisfano le aspettative di M/L periodo.

Il prezzo più basso, le condizioni di pagamento più lunghe, l’accettazione subitanea di tutte le condizioni richieste/imposte nei confronti del fornitore garantiscono continuità di risultati nel futuro mediamente lontano?

Il Contenimento dei costi per aziende e fornitori

La “sostenibilità” dei risultati di domani è determinata dalle scelte fatte ieri.
Allora il contenimento dei costi, il saving, non è più un obiettivo del processo di acquisto?

Assolutamente no, continua ad esserlo, nella misura in cui risulta essere sostenibile, ovvero perseguito da entrambe le parti, non subito dal solo fornitore (il risparmio coatto), e visto come stimolo per innovare e proporre soluzioni diverse, che creino maggior vantaggio competitivo per tutte le parti coinvolte.

Ciò richiede fiducia reciproca (trust), visione comune del business, solidità finanziaria, elevata capacità comunicativa. Queste caratteristiche devono essere incluse nel modello di selezione dei fornitori strategici.

Quali sono i fornitori strategici?
Quelli in grado di creare vantaggio competitivo, soluzioni differenzianti rispetto alla concorrenza.

Le scelte che guidano la selezione dei fornitori strategici determinano pertanto non solo la competitività dell’azienda ma anche la capacità di contenere i rischi di fornitura, dal momento che l’azienda non sarà più sola nell’individuazione e gestione dei rischi ma potrà contare anche sulle risorse dei propri fornitori, anch’essi allineati sullo stesso fronte.

Approfondimenti:

 

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